Luci della città, luci della memoria

E luce fu. Una volta in principio dei tempi, ma dopo allora tutte le sere, anche nelle nostre città. Una luce che nel caso di questa fotografia rende unica un'immagine già resa particolare dall'inquadratura, dalla porzione di Bergamo colto dall'obiettivo di chi l'ha scattata. Vista così pare un presepe, una di quelle rappresentazioni che mescolano la natività originale con i palazzi e le architetture di un'epoca successiva. E' il palazzo del Comune quello che si coglie in primo piano, anche se a spiccare è più ancora il profilo illuminato di Città Alta. Un allestimento che andò di moda negli anni Sessanta e che poi venne spento, in tutti i sensi, con la sopraggiunta austerità degli anni Settanta. In questa immagine, dobbiamo essere onesti, la linea di luce è tanto netta da far venire il sospetto che la foto sia stata ritoccata, ma in molti si ricordano bene di quel tempo in cui lo "skyline", come va di moda chiamarlo oggi, spiccava. Perciò non facciamo troppo i pignoli e ci limitiamo ad ammirarla, chiudendo anche gli occhi, per "rivederla" meglio, grazie alla luce più nitida: quella della memoria.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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