complimenti. Ottima fotografia, grande emozione. Vorrei saperne di più: chi l'ha scattata ? Quando ? Mi piace il monte sullo sfondo (che i piloti di parapendio che partono dal monte Rena chiamano "due tette"). Mi piace pensare di essere passato di lì molti anni dopo. Grazie signora Cantini. Ce ne mostri altre.

Ricambio la gentile attenzione. La foto fa parte dell'album di nozze del 26 dicembre 1964 di una ragazza di Amora, Rosetta Carrara, che abitava nella contrada di Amora Bassa ("Font Amöra"). Per salire alla chiesa era obbligatorio percorrere la mulattiera che si vede nella foto, facente parte della "Via Mercatorum" che saliva da Bondo Petello (Albino), superava la chiesa parrocchiale a mezza costa, proseguiva in alto verso Amora Alta e poi conduceva ad Aviatico, quindi Trafficanti e da lì in Valle Brembana e San giovanni Bianco. Il primo monte è il "Morigróm" (Nigromo in italiano) mentre quello sullo sfondo, con le due tipiche gobbe, è il Monte Cereto, che fa da spartiacque tra i territori di Albino e Nembro tramite la località Piazzo. Vorrei aggiungere la presenza dei 4 alti tigli accanto al cimitero: avevano il compito spiecifico di rappresentare i 4 momenti della Vita dell'uomo. Per i contadini di un tempo era essenziale rimanere ancorati al mondo oltre, un legame indissolubile con la Provvidenza.

Aggiungo che la foto è stata scattata da "Gildo" Deliberi, figura storica dell'Altopiano con casa a Selvino: oltre alle mansioni di fotografo guidava anche il taxi per gli spostamenti dei villeggianti dalla pianura, oppure per le richieste dalla "Sciesopoli".

Questa fotografia è ancor più preziosa perché quando nel dicembre del 1980 scoppiò l'incendio a Gromo che distrusse la sua casa nell'antica segheria, Rosetta perse anche il suo album di nozze. Fu quasi più doloroso che perdere i mobili. Chiese aiuto al vecchio fotografo "Gildo" Deliberi e... sepolto negli armadi del negozio che esiste tutt'oggi a Selvino, l'uomo trovò i negativi ancora intatti. E Rosetta, in occasione del suo anniversario, si vide recapitare a Gromo il suo album duplicato. Le fotografie eran osolo un po' più sgranate ma la ragazzina di 21 anni era ancora bella e candida come allora, eternamente bianca sposa sull'Altopiano.

Sono passati 50 anni dal giorno in cui venne scattata questa fotografia: i 5 tigli sono stati abbattuti, il pendio tenuto a campo e pascolo, oggi è coperto di boschi, molte delle persone sono ormai scomparse, altre sono invecchiate, ma le loro storie hanno seminato gemogli per altre storie, altri orizzonti. La giovane sposa, appena ventunenne (a quel tempo era necessario un nullaosta del padre) oggi, 26 dicembre 2014, ha festeggiato il suo Cinquantesimo Anniversario di matrimonio insieme ai 4 figli, alle loro famiglie e ai 9 nipoti, alcuni già fidanzati, che porteranno avanti la sua storia. La mulattiera è ancora là, e il piccolo cimitero (dove riposano i genitori della sposa) continua a vegliare sui vivi con un lume nella notte. Gli uomini volano lontano come foglie al vento, ma le loro radici sono ancorate saldamente alla terra.

Raccontate da Lei questi spaccati di storia locale sembra di viverli oggi. Giacinto

Un onore per me Giacinto le sue gentili parole!