Gli aerei Caproni furono, sin dall’inizio, di ottima qualità e fecero crescere rapidamente l’azienda sino a divenire, già negli anni ’30, un gruppo industriale di primissima importanza, che incorporava più di 20 società di grandi dimensioni, conosciuto e apprezzato ovunque nel mondo, con sedi operative sia in Italia che all’estero, la cui eccellente produzione spaziava dalla nautica all’aeronautica, sino alla metalmeccanica pesante e leggera. Ogni comparto produceva con elevati standard di qualità ed in modo sinergico al gruppo, che incorporava, fra i tanti, gli impianti delle rinomate Officine Meccaniche Reggiane, i Cantieri Aeronautici Bergamaschi e l’eccelsa Isotta Fraschini, che, a sua volta, produceva i potenti motori che equipaggiavano le imbarcazioni e gli aerei fatti a Trento, come le temibilissime Motosiluranti MTB o il V12 Asso XIR, l’inedito propulsore montato sul Campini-Caproni CC-2, il primo aereo a reazione al mondo, nel lontano 1940. Le dimensioni e la complessità aziendale del Gruppo Caproni, che vantava migliaia di operai occupati, ma, soprattutto, il valore industriale di questa impresa era enorme; fatte le debite proporzioni, sicuramente paragonabile alla Boeing o ad altre grandi aziende del mondo d’oggi. La Caproni era un autentico colosso industriale, in grado, da solo, di garantire la presenza dell’Italia fra le potenze industriali del mondo, ma la sua più che prestigiosa ascesa fu bruscamente troncata dalla fine della seconda guerra mondiale.

Io ho lavorato alla Gildemeister Italiana, la quale si trova nella zona della ex-Caproni. Il capannone del magazzino automatizzato e' ancora quello originale della carpenteria, inoltre ci sono ancora alcuni bunker disseminati in tutta l'area.