Persone
Il giovane Agostino Oldoni in posa su ciò che rimane dell'Albero della Libertà (il Piantone di Cavernago). Il grande platano si stagliava di fronte al Castello di Cavernago e fu abbattuto nel 1975 per imposizione dell'Amministrazione pubblica e, in particolare, dell'A.N.A.S. perché considerato un pericolo per il traffico automobilistico. Invano i proprietari del castello, il principe Gianfranco Gonzaga di Vescovado e la consorte Warmonda, e i cittadini riuscirono ad evitarlo, nonostante la forte opposizione.
Il platano abbattuto aveva esattamente 180 anni ed aveva un diametro di più di due metri. Era uno degli "Alberi della libertà" di Napoleone: lo piantò infatti nel 1796 Giovanni Estore Martinengo Colleoni, deputato ai comizi di Lione, dove nacque la repubblica cisalpina, per festeggiare la liberazione dalla Repubblica Veneta, che aveva dominato Bergamo per oltre trecentocinquant'anni.
Fotografia gentilmente concessa per la pubblicazione da Agostino Oldoni.
