Tazio Nuvolari e il sublime circuito delle Mura

«Avete un circuito sublime, superiore a quello tanto rinomato e blasonato di Montecarlo». È il circuito delle Mura Venete e a definirlo «sublime» è stato Tazio Nuvolari, il campionissimo vincitore della Coppa Città di Bergamo del 1935. È lui il pilota raffigurato in questa bella immagine storica dell’evento caricata dal nostro utente Sergio Meli, che lo immortala sulla mitica Alfa Romeo rossa mentre supera la porta del Pantano e scende la ripida discesa della Boccola. 

Le Mura come circuito automobilistico. La città venne tappezzata di manifesti raffiguranti una macchina da corsa stilizzata sopra il profilo di Porta San Giacomo con la scritta «Guizzi e rombi intorno all'acropoli silenziosa». L’incontro di due epoche e due culture, dell’arte e della tecnica: il manifesto esprime perfettamente lo straniamento che può causare l’accostamento della quiete  della città antica alla potenza delle moderne auto da corsa. Eppure fu fatto davvero, il 19 maggio 1935 Bergamo celebrò il mito della velocità ospitando per la prima volta una gara di automobilismo sportivo di primo livello.

E non poteva che essere «sublime» un circuito che fra rettilinei, curve e pendenze si snodava per 2920 metri lungo la cinquecentesca cinta muraria di Città Alta. Racchiuso nelle quattro porte di Sant’Agostino, San Lorenzo, Sant’Alessandro e San Giacomo, il circuito era impareggiabile per la bellezza del quadro in cui era inserito. Non solo ambientazione e atmosfera mozzafiato: il circuito era anche duro, impegnativo e a tratti pericoloso, una sfida a cui accorsero  i più popolari piloti nazionali, come il già citato Nivola, ovvero Tazio Nuvolari, Brivio, Carlo Pintacuda, Nino Farina, Franco Comotti e molti altri. Sulla pista Alfa Romeo, Maserati e Bugatti. Tazio Nuvolari dominò la gara, doppiando tutti tranne Farina, e dopo settanta giri del circuito e un totale di 204 chilometri, tagliò il traguardo della Fara. Ad assistere alla sua vittoria, ventimila spettatori paganti, provenienti da tutto il nord Italia.

Fu il primo ma anche l’unico Gran premio Automobilistico di Bergamo, nel rammarico di molti. Non solo per la pericolosità del circuito, ma anche per una questione di metri: gli organizzatori fecero di tutto per dare un seguito alla manifestazione e inserire la gara nei calendari mondiali, tuttavia il regolamento internazionale prevedeva che il circuito misurasse almeno tremila metri e l’anello delle Mura ne contava ottanta in meno. Sulla gara calò quindi il sipario, ma non l’oblio. L’affascinate Gran Premio restò nel cuore di tutti i bergamaschi e rivive ancora oggi grazie alla rievocazione Coppa Città di Bergamo che dal 2004 riporta le storiche e prestigiose vetture da corsa sul circuito medioevale nella formula Bergamo Historic Gran Prix. La manifestazione giungerà alla sua undicesima edizione proprio questa domenica, il 29 maggio, quando appassionati da tutta Europa giungeranno a Bergamo per assaporare le emozioni di un tempo. 

Fiorenza
Fiorenza Legrenzi

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