I favolosi anni Cinquanta di Pradalunga

Berlino. In quel tratto dove prima passava il treno, sopraelevato, e sotto ora ci sono bar, ristoranti, palestre, negozi.La prima sensazione nello scorgere questa fotografia è stata tornare per un istante in quell'angolo della Germania, mentre di chilometri dobbiamo farne assai meno, perché in realtà si tratta del centro di #Pradalunga, negli anni Cinquanta.

Un'immagine pennellata ad acquarello o tempera, che ricorda lo stile dei disegni sulle copertine dei libri di fiabe e che vale la pena osservare con attenzione in ogni dettaglio, scoprendo una sorta di presepe laico, con vari personaggi resi immortali dallo scatto d'artista.

La Fiat Seicento Multipla sopra bianca e sotto azzurra ad esempio, infilata, quasi incastonata in un vicolo, che spunta a metà, quasi fosse nell'anello una pietra preziosa. Poi la gente lì davanti, schierata in fila, la bimba col vestito bianco, le donne con il grembiule, i ragazzi in maglietta e calzoni corti, l'uomo in canottiera sulla bicicletta, la donna con l'abito arancione e la Vespa gialla, fino alle comparse più lontane, bella scena: tutti, nessuno escluso, guardano verso l'obiettivo, perché allora la presenza del fotografo era un evento per l'intero paese, tanto che per lo scatto il tempo veniva sospeso e tutto entrava come in una bolla, eterea e insieme densa d'attesa. Non era ingenuità né semplicioneria, bensì una forma di rispetto e di consapevolezza che quel frammento di vita non si sarebbe perso, entrando direttamente nella storia. Anche la nostra.

Giorgio
Giorgio Bardaglio Giornalista

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